Spalla congelata

Si definisce spalla congelata una malattia della spalla con un decorso in tre fasi.

1. Fase di congelamento:  Si ha una progressiva limitazione del movimento (ROM) che diventa sempre più doloroso (prima nella rotazione esterna e poi in abduzione).  inizialmente insorge dolore notturno, abbastanza resistente agli antidolorifici. 

2. Fase congelata : durante questa fase si ha una riduzione del dolore tuttavia con ulteriore progressiva limitazione del  movimento e con evidente atrofia muscolare.

3. Fase di scongelamento:  il dolore non c'è più  e la mobilità migliora.

Spesso si ritiene che nella terza fase avvenga una guarigione spontanea.  Tuttavia, diversi studi hanno dimostrato che le restrizioni del movimento si protraggono per diversi anni .  A livello patologico si riscontrano alterazioni di tipo  fibrotico-infiammatorio nella capsula articolare identiche a quelle che si osservano nell'aponeurosi palmare della malattia di Dupuytren.

Se la causa è nota si definisce secondaria ovvero conseguente a macrotraumi, microtraumi o operazioni altrimenti si definisce primaria . Occorre escludere inoltre altre cause di rigidità ( come per esempio la sindrome subacromiale, omartrosi etc....) Importante per una diagnosi differenziale è la conoscenza delle cosiddette zone del dolore riferito . Il più classico di questi dolori è la sindrome miocardica acuta ( infarto) con sintomi marcati a livello della spalla sinistra ( dolore alla spalla destra, al torace, fino alla mandibola). I disturbi della zona della spalla  destra possono anche dipendere dall'infiammazione della colecisti, mentre alla zona della spalla sinistra alla rottura in due tempi della milza in conseguenza di un trauma addominale chiuso o ancora da un ascesso subfrenico o da un pneumotorace spontaneo. Ulteriori importanti dignosi differenziali: - tumori ossei - tumore di Pancoat - siringomielia - protrusioni dei nuclei polposi dei dischi intervertebrali nella regione cervicale con compressione delle radici - sindrome dello stretto toracico superiore - danni nervosi .

Da un punto di vista terapeutico, l'operatore e il paziente devono sapere che la cura si protrarrà per un lungo periodo  (1-6 anni o più ). Nella prima fase, la somministrazione di steroidi per via orale e /o intraarticolare sembra alleviare i sintomi.  I FANS non hanno alcun effetto. 

La terapia riabilitativa e i trattamenti manuali osteopatici sono importanti, ma soprattutto nella prima fase vanno eseguiti con cautela per non esacerbare i processi infiammatori.

Dal punto di vista osteopatico nell'area dell'articolazione gleno - omerale (l' articolazione della spalla )  possono essere descritte e trattate diverse disfunzioni somatiche osteopatiche.  Le manovre di mobilizzazione in "7 passi di Spencer"  possono essere utilizzate come semplice approccio diagnostico (osteopatico) e come punto di partenza per l'eventuale terapia , per esempio applicando le tecniche ad energia muscolare (TEM) . Oltre a ciò non bisogna dimenticare di correggere le disfunzioni in traslazione.  Queste manovre osteopatiche, a cui si può ricorrere anche in fase post- operatoria se sussistono restrizioni del movimento (aderenze delle ferite interne ed esterne) consentono di ottenere un miglioramento della mobilità anche ad anni di distanza.  

Benchè si affermi che "l'articolazione della spalla in fondo è soltanto l'articolazione della spalla" (J.P. Barral, secondo J.Mayer), abbiamo anche imparato a prestare attenzione all'interezza della persona ( "il corpo è un'unità" , A.T. Still ). 





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FONTE BIBLIOGRAFICA :

MANUALE DI MEDICINA OSTEOPATICA J.Mayer C. Standen Casa editrice Ambrosiana Noi edizioni 2019 cap. 40 e 41

Le infomazioni riportate sono presentate a solo scopo informativo e non intendono sostituire il rapporto diretto tra medico paziente o fare diagnosi di tipo medico . Si raccomanda di chiedere il parere del proprio medico in particolare per quanto riguarda la terapia farmacologica.